Colonna
al Quirinale ; la stessa villa di Giulio Cesare sulla Via Labicana de- nominata
col tempo S. Cesareo, ha appartenuto nel Medio Evo alla famiglia Colonna.
Quale meraviglia dunque che la continuazione di tali possessi e l'antichità della famiglia concorressero a convincere i Conti
Tuscolani della loro discendenza dal grande dittatore
? (1) ».
La discendenza dei Colonna dai Conti Tuscolani è provata :
1) Dalla identità dei possedimenti nel Lazio.
2) Dalla donazione che Piero della Colonna fece al Cassino di Monte
Cassino di alcune Chiese nel territorio Tuscolano, con un atto nel quale si
dichiara figlio di Gregorio Tuscolano.
3) Da un altro atto dei 15 Dec. 1151 con il quale Carsidonio e Oddone de'
Columna (forse figli di Piero) cedono ad Eugenio III " Montem Porculum
cum omnibus suis pertinentiis exceptis terra de Columna et de Zagaroli (2),,
tutte terre notoriamente possedute dai Conti Tuscolani. Da questa epoca non si
trova più nella storia alcun individuo che siasi denominato dei Tuscolani,
qualifica da non omettersi tanto facilmente ; e sembra quindi se ne possa
dedurre che abbiano adottato il cognome di Colonna (3).
Sulle origini dei nome varie sono le versioni. Il Muratori ed il Gregorovius
ritengono che la famiglia lo togliesse dal luogo di suo dominio « La
Colonna» ; il Tomassetti invece, basandosi sulla opinione di Consalvo de Aldana
vuole, che quel nome traessero dalla colonna Traiana, per la vicinanza della
loro residenza a questa in Roma. A sostegno della sua tesi scrive
: È noto che alcune famiglie di Roma ricevettero il cognome da un antico monumento sul quale o presso il
« quale ebbero dimora. Cosi ricordiamo i Crescenzi, un ramo dei quaIi si
diceva De Caballo, da uno dei cavalli eretti sul
Quirinale ; i Frangipani denominati
Septizoni, dal Septizonio di Settimio Severo al Palatino, ecc. ».
Ora il quartiere dei Colonna comprendeva la zona del Quirinale verso il Foro Traiano e la Basilica dei SS. Apostoli e giungeva fino alle
adiacenze della Chiesa di S. Maria in Via Lata. I Tuscolani infatti dovettero
essere eredi dei Signori di Via Lata per parte di Marozia, figlia di Teodora e
di Alberico II, sua figlio, che divenne Signore e Principe di Roma, dopo avere
espulsa la madre ed il padrigno, Re Ugo, e che stabili la sua dimora “Iuxta basilicam Sancti Apostoli" come rilevasi dai documenti della regione Romana.
Le Torri che dovevano fissare la giurisdizione della famiglia, cingevano il
Quirinale nel versante che sovrasta il Foro Traiano. La Torre detta delle
Milizie, che col tempo spettò
(1)
TOMASSETTI.
(2)
COPPI - Codi Cenrii Camer. Colamn. - p. CXXXI, tom. III.
(3) MURATORI.- A. M. E. - tom. III.
-2-