figli di Giordano di Gavignano, e nipoti di Tolomeo
Tuscolano ; ma nemmeno di costoro si conosce la discendenza.
Si sa anche di un Duca Stefano, e
secondo un diarista deI XV secolo (Gentile Delfini) quando nel 1137 i Romani
uscirono con numeroso esercito da Roma, e mossero alla devastazione di Tuscolo, "Casa
Colonna fo' della magna, e fo' lo Duca Stefano che venne in aiuto de
quelli de Tusculano con MDC cavalli a S. Iudicio e combattero co' Romani e ucciserne molti
(1)".
Secondo il Muratori lo stesso
diarista vorrebbe sostenere che il Duca Stefano venne dalla Germania con molte
Compagnie di cavalli per l'impresa di cui sopra in soccorso di Tuscolo, e che la
Contessa Emilia se ne innamorò e lo tolse per marito. Osserviamo, che assai prima,
ossia nel 1108 come vedemmo, Piero della Colonna era già cosi potente da muover
guerra a Pasquale II, mentre la guerra dei Romani contro Tuscolo non avvenne che
nel 1137. e la sua caduta nel1191. Sembra più attendibile la versione di vari
scrittori i quali riferendosi alla bolla di Martino V « nostra de
Columna et principum Burgraviarum Nurimbergensium domus,
quœ etiam romana fuisse dicitur ab eodem stipite derivatœ sunt "
dicono che « Piero della Colonna itosene da Roma circa l'anno dopo l'insuccesso
« della guerra contro Pasquale II, sarebbesi ricoverato in Svevia sotto la
protezione dell' Imperatore Arrigo VII, ed uno dei suoi figli
Burgardo avrebbe preso dal Castello colà fabbricato, il nome di Zollern, donde
Hoenzollern ».
Tuscolo fu distrutta dai Romani
nel 1192. Gli abitanti che sopravvissero si radunarono sul pendio settentrionale
del Colle Tuscolano, costruendovi capanne di frasche e dettero principio ad una
nuova città che fu poi Frascati.
Non si conosce esattamente la
data della morte di Piero, nè esistono documenti che ci permettano di
asserire che abbia lasciato figli. Sembra però che lo fossero quell' Oddone e Carsidonio, che
citammo come venditori ad Eugenio III, nel 1152, di parte dei possedimenti
Tuscolani.
Del secondo non si hanno altre notizie ; del primo, Oddone, se ne hanno poche ed interrotte. Un epitaffio nella Cattedrale di Palestrina ce lo dice, uomo di guerra e di grande reputazione per il suo valore. Partigiano del Papa Eugenio III, gli diede asilo quando questi reduce dalla Francia si accinse a riacquistare il potere contrastatogli dal popolo tumultuante. Nel Pontificato di Alessandro III, invece, fu fautore di Federico Barbarossa e di 3 Antipapi eletti dalla fazione Imperiale. Il popolo ne distrusse le case, ed il Papa fulminò la maledizione contro la sua famiglia. Da Oddone discesero i figli Giordano e Giovanni ; il primo fu il continuatore della famiglia, il secondo fu il primo Colonna che rivesti la porpora
(1) COPPI - Mem. Colomnia - R.I.S., tom, III, part. II (GENTILE DELFINI).
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