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mefe , cioe’ di quindeci in quindeci giorni una volta a caufa di udire , intendere terminare , decidere , et giudicare le dette caufe, é liti, et quefto fotto pena di ducati vinticinque per qualfivoglia di effi Signori che mancaffe in detto Caftello per le caufe antedette, falvo fempre il giufto impedimento, da applicarfi agl’ altri detti Signori, et li quali Signori fiano tenuiti, ed obligti far giuftizia, e tender ragione refpettivamente a detti loro vaffalli indifferentiffimamente, fecondo la forma delli capitoli di Corfica, et dove effi manchino fecondo li Gapitoli della Citta’ di Genova, et dove li detti capitoli non hanno provifto fecondo là raggione Romana, et falvo fempre la forma, et modo contenuto in li foprafcritti capitoli, li quali hanno voluto et voglianio, chr fieno perpetuamente offervati per loro, et loro difcendenti et perqualfivoglia di loro, et che a quelli non fi poffa, ne’ debba contravenire, falva però la volonta’ , ed autorita’ delli prefati Magnifici, et Preftantiffimi Signori Protettori, fotto li modi, e forme che in effi fi contengono. Letti, reftati , et publicati , furono li foprafcritti Capitoli , ed ordinamenti per me Antonio Lercaro Caffiero , e Notaro, et dalla corte d’Ajaccio Cancelliere, in la Citta’ di Ajaccio , cioe’ in la fala del Palazo in lo anno della nativita’ di noftro Signore mille cinquencento quaranta due correndo l’indizione quarta decima fecondo il Corfo delta Città di Genova, il dì delli quatro di luglio in lora di Vefpero , et quefto ad inftanza et requefta delli fopranominati Signori Prefati, li quali hanno fuplicato, e fuplicano il Prefato Signor Luogotenente, che a maggior fermezza, et corroborazione delle cofe foprafcritte voglia approbare, convalidare, et confirmare li foprafcritti Gapitoli, ed had effi |