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e rimaffe Signore di tutta l’Ifola eccettuandone Calvi, e Bonifazio. Ripaffato in Sicilia ottenne fuffidi daquel Rè di trè navi, ed altri navigli carichi di fanteria, e con effi, e colle trè Galée anzidette ritornò in Corfica , ed approdò all’Ajaccio. Paffo quindi i monti, e fabricò il Caftello di Corti che anche oggidi è in piedi, accettò per Signore il Ré Alfonfo d’Aragona, dal quale era ftato fatto fuo Cavaliere, e da cui fu lafciato fuo Vice-Ré nella Corfica. Portò Vincentello fudetto nella fua bandiera fotto la reale infegna d’Aragona un Caftello, o fia una Rocca denotando quella di Cinarca, dalla quale prefe come fi’è detto la denominazione la famiglia de’ Cinarchefi. Nell’anno 1426 fu Protettore delle Conftituzioni fiffate d’ordine di Papa Martino V. Nel finodo provinciale unito da Giacomo Rodini Vefcovo di Sagona, e Nunzio delegato nella Corfica ; falariò le famiglie de’ Caporali, o fia Capi di fazzioni al numero di quattordici , alcune delle quali poi rivoltatofegli contro, e favorite dai Popoli , perchè aggravati, dal’ efazzione di due taglie, e dalla fpefa di due Galée che faceva coftruire per paffare à Napoli a vifitare il Re d’Arragona, fu obligato à ritirarfi in Cinarca , ove lafciato Bartolomèo fuo figlio, e partito con due Galée per Sardegna , inconftratofi quindi con Zaccaria Spinola Commandante della Galéa della guardia di Genova, fù nel combattimento fuperato, e condotto a Genova ; ove gli fu nell’ 1434 tagliata la tefta ; tenne poi lungamente Bartolomeo fuo figlio il Caftello di Cinarca , ma finalmente fu obligato a cederlo a Giano Campofregofo per la fomma di fcudi mille, e due cento , ed imbarcarfi per |
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Sud. cart. 105. e fequent. | |
Filip. cart. 119. | |