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paverano unirsi a Lui per chiedere al Cielo pietà é perdono pel caro suo Popolo.

La Dignità di Supremo Pastore della Chiesa di Gesù Cristo richiede in chi la possiede un cuor generoso e grande, pronto a sacrificar se stesso al bene spirituale de' suoi figli, un cuore che nella sua vastità abbracci tutti gli uomini che sono nel mondo, perchè tutti redenti dal Sangue sa­cro santo di Dio, gli uni per conservarli nella purità della fede, gli altri per ritrarli dall’ errore, e dalle ombre della morte, e condurli all amato gregge del Divino Pastore. Ciò appunto abbiam veduto nel magnanimo Pontefice, di cui piangiamo la morte : nel salire sul Trono Pontificio pre­vide, che il gravissimo peso, che si assumeva, gli avrebbe costato il sacrifizio della vita ; e se egli non si fosse consi­gliato che con le sue deboli forze, e colla propria conser­vazione, non avrebbe assunto un tale incarico ; ma veduto a chiare note, che tale era il voler di Dio, disse come San Paolo : Non, facio animam meam pretiosiorem  quam me, dummodo consumem cursum meum ; poichè cosi esige la gloria di Dio, e il bene della Chiesa, eccomi pronto al sacrifizio.

      Breve fu il tempo, clie regnò sul Soglio Apostolico, ma bastò al suo zelo per compiere tante opere stupende, cosicchè può giustamente applicarsi a Lui ciò, che scrisse il Savio : Consumatus  in brevevi implevit tempora multa.

      La Baviera, i Paesi Rassi, e altri fioritissimi Regni deb­bono alla sua carità, e prudenza l’unione e la pace tra Cittadini e Cittadini, d'onde dipende la felicità de’ Popoli.

      La Sua €arità non fu ristretta alla sola Europa, vegliando con una sollecitudiqne instancabile al governo della Chiesa, seppe colla sua saviezza mantenere l'unità ne’ due mondi, provvide con zelo ; e fermezza ai loro spirituali bisogni...,


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